Seed saver...i custodi di biodiversità

21.09.2020

L'ennesimo termine inglese, ma chi sono?

Nella ricerca scientifica è consuetudine usare termini in inglese, dato che è la lingua ufficiale, ma i custodi di biodiversità sono tantissimi in Italia e molti di più in Sardegna.

In realtà ci sono sempre stati, ma solo recentemente sono stati valorizzati e riconosciuti anche legalmente.

Per un Custode di biodiversità non è una moda del momento, un trend attuale, ma un'etica e una vera e propria missione. Il Custode crede fermamente che le vecchie varietà siano importanti e identitarie del proprio territorio. Esso è legato profondamente al territorio ed è lui stesso creatore e custode del paesaggio.

Ma allora perchè divengono così importanti?

Non si limita a coltivare queste varietà, ma  ricerca e conserva le consuetudini e le tecniche di mantenimento originarie, quelle da lui sempre conosciute. 

Intimamente ed emotivamente legato a sapori, ricordi e pietanze conserva una memoria storica che è passata di generazione in generazione e la trasmette oggi condividendo questo immenso tesoro.

Alcune volte sono isolati, altre volte danno vita ad Associazioni o Comitati spontanei dellla biodiversità. 

Mettono a disposizione i loro saperi e i loro "tesori" collaborando con gli Enti di Ricerca e con i Centri di Ricerca, per favorire sul territorio la propagazione di queste specie e le loro varietà.

Il ruolo della Ricerca qual'è?

Il lavoro del Centro di Ricerca consiste  nell'indagare, inventariare e caratterizzare questo importante risorsa genetica, affinchè possa essere valorizzata e diffusa secondo gli usi tradizionali del territorio e delle sue genti, ma anche studiare l'ecologia, nello specifico gli habitat di tali varietà, affinchè possano proliferare ed essere produttivi come un tempo!

 



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